Nell’industria alimentare la capacità di fornire prodotti di elevata qualità, con caratteristiche costanti nel tempo, in zone geografiche lontane e in maniera efficiente è ormai diventato un fattore essenziale per garantire un costante sviluppo del settore nel rispetto delle caratteristiche naturali di qualità degli alimenti stessi.
Dal confezionamento in atmosfera modificata alla surgelazione, dal raffreddamento e termoregolazione degli impasti di carne e dei prodotti da forno alla gasatura delle bevande, le applicazioni dei gas alimentari coprono tutti i singoli comparti produttivi del settore alimentare introducendo in ogni fase della catena un imprescindibile contributo in termini di conservazione e di sicurezza degli alimenti, preservandone principi nutritivi e proprietà organolettiche.
Le applicazioni dei gas alimentari
I gas alimentari sono utilizzati nell’industria alimentare in diverse applicazioni e possono entrare direttamente all’interno dei processi di trasformazione, confezionamento e trasporto alimentare.
Vediamo alcuni esempi tra i più significativi.
- Nei processi di surgelazione e refrigerazione, l’azoto e l’anidride carbonica sono forniti in fase liquida per la refrigerazione degli alimenti.
- Nel confezionamento in atmosfera protettiva, le miscele gas, sostituendo l’aria a contatto con gli alimenti, permettono l’allungamento della shelf-life dei prodotti confezionati freschi in modo semplice e naturale.
- Per la gasatura delle bevande, l’anidride carbonica è utilizzata nei processi di carbonatazione.
- E ancora, nei processi di inertizzazione vengono utilizzati l’azoto e l’argon in fase gassosa. L’impiego di tali gas permette di evitare il contatto dell’ossigeno con i alimenti facilmente ossidabili, mantenendo in sicurezza e per lungo tempo prodotti deperibili o chimicamente ossidabili.
- Per il trasporto di prodotti deperibili viene utilizzata anidride carbonica nella sua fase solida.
- Sempre in ambito alimentare vi sono poi applicazioni specifiche come nel caso dell'acquacoltura, dove l'ossigeno consente agli acquacoltori di incrementare la capacità delle vasche e migliorare i tassi di crescita e densità ittica.
- Nelle coltivazioni in serra infine, è possibile incrementare la purezza del prodotto, ridurre i danni al raccolto e minimizzare la produzione di calore o umidità grazie all'utilizzo di anidride carbonica liquida o nella fase solida per la gestione dei prodotti deperibili.
Più in generale, grazie a continue soluzioni tecnologiche innovative introdotte dalle aziende produttrici, i gas alimentari consentono:
- l’accelerazione e la semplificazione dei processi produttivi
- l’espansione del raggio geografico di azione
- il mantenimento della genuinità, l’aroma, l’aspetto superficiale e la shelf life dei prodotti.
Per le aziende del settore è sempre più cruciale offrire alla propria clientela soluzioni tecnologiche efficaci, innovative e personalizzate in grado di migliorare aspetti fondamentali quali conservabilità, qualità e sicurezza dei prodotti in un’ottica di continuo miglioramento in tutta la filiera: dalle imprese alimentari alla catena della logistica e della distribuzione, dal comparto della ristorazione, ai centri di ricerca, per poter garantire a tutti un prodotto alimentare sano e di qualità.
Leggi anche il Documento congiunto Assogastecnici-Eiga (Associazione Europea Gas Industriali) sui gas alimentari e il loro contributo alla sostenibilità della filiera agro-alimentare e delle bevande.
Il contesto normativo
I gas alimentari sono forniti all’industria alimentare come additivi, supporti o ingredienti a contatto con alimenti e come tali devono rispettare standard estremamente rigorosi per poter venire a contatto con gli alimenti e per poter quindi garantire la sicurezza alimentare. In particolare, devono rispettare precise regole riguardanti l’etichettatura, i criteri di purezza e l’igiene.
La normativa di riferimento trae spunto dal Libro Bianco sulla sicurezza alimentare, pubblicato nel 2000 dalla Commissione Europea che ha definito gli obiettivi di tutela congiunta dell'ambiente, di salute pubblica, di salute degli animali, del consumatore e di libera concorrenza.
Il Regolamento CE 178 del 2002 definisce un alimento come qualsiasi sostanza prodotta, trasformata o distribuita per essere ingerita o che si prevede ragionevolmente che possa venire ingerita.
Questo implica che tutti i gas impiegati nella produzione di alimenti implicano le stesse responsabilità degli stessi e devono essere trattati come tali.
La normativa europea definisce i seguenti aspetti:
- i controlli e le regole di igiene (Regolamento CE 852/2004 e Regolamento CE 882/2004);
- i criteri di purezza (Regolamento CE 1333/2008 e Regolamento CE 231/2012);
- la tracciabilità e la rintracciabilità degli alimenti lungo tutta la filiera alimentare (Regolamento 178/2002);
- le procedure per l'analisi del rischio, dell'applicazione del principio di precauzione e delle modalità di intervento in caso di crisi alimentari (Regolamento 178/2002).